Il testo della legge adesso passa al Senato: viene introdotta un’aggravante per coloro che aggrediscono i professori.
Negli ultimi mesi le cronache sono colme di aggressioni e violenze. Tra queste, saltano all’occhio soprattutto quelle avvenute tra le mura degli istituti scolastici, dove le vittime sono i docenti. Davanti a questo scenario, il governo Meloni ha deciso di intervenire introducendo leggi più severe che tutelino gli insegnanti, promuovendo un ambiente più decoroso nelle scuole.
La legge contro le violenze nelle scuole
La proposta di legge contro la violenza negli istituti è stata approvata dalla Camera con 150 voti favorevoli, nessun contrario e 107 astenuti. Adesso, il provvedimento passa al Senato per essere discussa e votata. Si attende quindi un ulteriore passaggio prima che la legge possa diventare ufficiale.
La norma prevede importanti modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale, al fine di garantire una maggiore tutela per gli insegnanti e il personale delle scuole.
Cosa prevede la legge?
La nuova legge prevede l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, con il compito di monitorare e analizzare i casi di violenza e aggressione nelle scuole.
Verranno organizzate anche campagne di informazione e di sensibilizzazione da parte del ministero, per mettere al corrente gli studenti, i genitori e la comunità scolastica sull’importanza di un ambiente sicuro e rispettoso.
Infine, la norma prevede l’introduzione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti dei professori.
L’inasprimento delle pene
Il testo della proposta stabilisce anche l’inasprimento delle pene per chi aggredisce un insegnante: fino a 7 anni e mezzo di reclusione per i genitori che aggrediscono e l’aggravante anche per gli alunni con più di 14 anni.